Valeria Rossella
Solo nove colori per la finestra schiusa
i quadri storti, un tavolo, sul tavolo una brocca,
un catino e certo canfora nel cassetto,
due sedie vuote e un letto dove
non si può dormire ma morire sì.
Ah sì morire, per troppa pienezza
di tutti quei campi assolati, per la crudeltà
di quel giallo ancora caldo,
quando Vincent l’ha messo sulla tela.
Valeria Rossella (Torino, 1953), da La città di Kitež (Aragno, 2012)