Per esempio amiamo risiedere a Parigi, a Roma ed in vari altrove ma non del tutto, un dubbio ci pedina così diffidiamo di ogni luogo di residenza poiché in qualche stanza dei loro stabili siamo attesi per morirvi perciò vorremmo fuggirli e non incontrare mai quel posto designato che molte città per acquisire benemerenze sono disposte ad ospitare.
Come la spia rossa che si accende sul cruscotto e segnala al conducente, che la benzina è alla fine, così, anche il sentimento che nutrivo per te è ormai in riserva.
Pare che il giorno dei defunti al Monumentale di Milano la poeta Vivien Lamarque s’aggirasse serafica, jeratica fra lapidi disadorne e orfane, che apparecchiava con un fiore da brava cameriera.
Dopo la guerra, gli alleati tacciarono di follia i nazisti e questi gradirono infinitamente, non trovando niente di meglio che interpretare il ruolo di pazienti. Se il nazismo era stato una malattia, pensarono che sarebbe stato ovvio guarirne con l’assistenza psicoanalitica delle benevole democrazie borghesi.
Straniero, se ti aggiri dentro al Circo Massimo guarda dove metti i piedi e non calpestare l’erba; ammesso che quei fili, per sciatteria del Karma, siano appena ciò che rinasce dell’antica plebe, che gremiva queste gradinate sepolte. Vento e controvento fanno ondeggiare l’erba come folle negli stadi, immagina che il prato sia un plastico che simuli le fazioni contrapposte della tifoseria romana.
Come cifre di numeri telefonici si ordinano le interrogazioni nella mente: «Prometti che non mi lascerai?». «Mi ami?». «Saprai sopravvivere senza di me?». Per terra, sui cuscini, dentro i maglioni addosso; capelli dappertutto a forma di punto interrogativo. Non bado alle domande non c’è tempo per rispondere. Bramoso, cerco altri fili d’oro, sbircio di tanto in tanto la quotazione del metallo, spaventato che il giacimento aurifero possa un giorno esaurirsi.
Un remoto LAZIO-JUVENTUS; tre a zero esplode l’anonimo urlo di trionfo, sì; ma chi ha recapitato al presente il nome di quel gladiatore: Bruno Giordano che si distinse durante i giochi per l’incoronazione dei titoli di Augusto; con quale punteggio sconfisse le fiere zebrate se l’ovazione riservatagli dalla folla superò i cento decibel, sopravanzando quella resa di consueto all’imperatore?
Presumibilmente, sembro un poeta di elevata rappresentanza sebbene la mia insufficienza cardiaca ha per virtù medica il libro «cuore». Abito appena sopra il livello del mare mentre la salute, la purezza, la ricchezza e gli sport invernali stazionano oltre i mille metri. Perciò mi ossigeno respirando l’aria dei paradisi alpini così arditamente fotografati dagli scalatori sociali nonostante la pericolosità dei dislivelli.
Presumibilmente, sembro un poeta di elevata rappresentanza sebbene la mia insufficienza cardiaca ha per virtù medica il libro «cuore». Abito appena sopra il livello del mare mentre la salute, la purezza, la ricchezza e gli sport invernali stazionano oltre i mille metri. Perciò mi ossigeno respirando l’aria dei paradisi alpini così arditamente fotografati dagli scalatori sociali nonostante la pericolosità dei dislivelli.
Da oltre una settimana sono in totale balia d’una ignota epidemia d’influenza culturale ma per niente locale, virus internazionale. Appena svegli da insonnia rincorro il mercurio che sale dentro al micro ascensore del termometro, trovo la febbre ferma al trentanovesimo piano. Valentino Zeichen (Fiume, 1938), daNeomarziale (Mondadori, 2006)
La piu grande biblioteca online di poesie in italiano