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Piccola morte per ridere

Tristan Corbière

Tristan Corbière

 

Va veloce, leggero pettinatore di comete!
Le erbe al vento saranno i tuoi capelli
Dai tuoi occhi spalancati scaturiranno fuochi
Folletti prigionieri dentro le povere teste..
I fiori di tomba che chiamano Amoretti
Fioriranno sul tuo riso terreo …
E le miosotidi, fiori di segrete…
Non sarai pesante: le bare dei poeti
Per i becchini sono un semplice gioco
Custodie di violino che suonano a vuoto
Ti crederanno morto – I borghesi sono stupidi –
Va veloce, leggero pettinatore di comete!

Ore

Tristan Corbière

Tristan Corbière

 

Elemosina al brigante a caccia!
Occhio malvagio a occhio assassino!
Ferro contro ferro allo spadaccino!
– La mia anima non è in stato di grazia! –
Sono il folle di Pampelune,
impaurito del riso della Luna
Scarafaggio con le sue increspature nere…
Orrore! tutto è dunque sotto un cono.
Percepisco come un rumore stridulo…
È la malora che mi chiama.
Nel vuoto delle notti ricade un rintocco
Ho contato più di quattordici ore…
L’ora è una lacrima. – Tu piangi,
Mio cuore!… Canta ancora, va! – Non contare.
versione originale

Maschio-fiorellino

Tristan Corbière

Tristan Corbière

 

Qui tornerà il fiorellino livido
I cui rinnovamenti sono già passati…
Nei cuori aperti, nelle ossa rotte
Una folle brezza, un bel giorno, lo seminerà…
Gli si sputa; lo si nomina
Per spaventare la gente molto sensata…
Qui tornerà il fiorellino livido
– Oh! Non temete il suo umile anatema
Per le vostre pance piene, Cucubirtacee !
Conosce bene tutti i suoi morti !
E, quando uccide, sa che piace…
– E’ il fiore maschio, il fiore dei balordi.-
Qui tornerà il fiorellino livido

Manichino

Tristan Corbière

Tristan Corbière

 

ideale, pezza da logoro,
Eterno Femminile! … lisciati i velluti;
e vienimi addosso, quando ti dirò che è ora,
dimostrami come piace a voi, eletti decaduti.
Fa’ peggio, e per noi manda la gioia alla malora,
scalpita con piede leggero per gli ardui sentieri.
Dànnati, puro idolo! e ridi! e canta! e implora,
amante! E crepa d’amore! … ai nostri perduti ieri.
Donna di marmo! in foia! svolazza! … sii riflessiva.
Maîtresse, carne mia! fatti vergine e lasciva…
feroce, santa, e bestia, in me cercando un cuore…
Sii femmina dell’uomo, e pure la sua Musa, o dama,
del poeta che bramisce in Alma, in Lama, in Fiamma!
Poi – quando ronferà – vieni a prenderti il vincitore.

Traduzione di
Luca Salvatore

Poesia n. 325 Aprile 2017
Tristan Corbière. Dandy e distruttore
a cura di Roberto Rossi Precerutti