Nina Cassian
Poeti
i misteriosi,
gli schietti,
una scatola cranica per elmo,
per scudo un velo di cellofan,
poeti,
queste specie, queste seppie
che si difendono
schizzando inchiostro.
Poeti
i misteriosi,
gli schietti,
una scatola cranica per elmo,
per scudo un velo di cellofan,
poeti,
queste specie, queste seppie
che si difendono
schizzando inchiostro.
Nel mezzo dell’estate
le foglie riarse impongono
la loro grinzosa durata.
Graffiano la tovaglia,
si rimpiattano a volte dietro
le nuove generazioni
e poi, d’un tratto, scoprono i loro volti di megera,
dal ghigno giallognolo-caffè.
Nell’avvizzire sono assai costanti,
assai coerenti nell’aggressività.
Dirò questo soltanto:
le foglie tenaci hanno becchi e artigli.
Come quasi tutti noi
invecchiano male.
Come alcuni di noi
sono immortali.
Ars poetica – una polemica
Io sono io.
Sono personale,
soggettiva, intima, singolare,
confessionale.
Tutto quel che mi accade e si ripete
accade a me.
Il paesaggio che descrivo
sono io stessa.
Se vi interessano
gli uccelli, gli alberi, i fiumi,
consultate i libri degli esperti.
Io non sono un dato uccello,
un dato albero,
un dato fiume.
Io sono registrata solo
come un Sé,
Io, ovvero Io.
Per via dell’autunno, preghiamo e piangiamo.
Il tempo sbadiglia di freddo, voragine profonda.
Non ci portano al cielo, atroce e lontano,
né occhio né passo né fionda.
Assumiamo volti pallidi, da setta.
Maniche lunghe su braccia fanatizzate.
Nascosta nelle maniche è una preda sospetta.
Nessuno ci interroga, nessuno ci dissuade.
Racconteremo domani che gli angeli ci volevano rubare
– gesto molto grave –
nel bosco, nel nostro vagare,
Gesù, grondante sangue, la coscia nascosta nel lenzuolo.
Traduzione di Anita Natascia Bernacchia e Ottavio Fatica
Poesia n. 288 Dicembre 2013
Nina Cassian. C’è modo e modo di sparire
a cura di Ottavio Fatica
Cosa cerchi tu qui in vesti diafane
mentre accosti una coppa di parole
alle labbra indifferenti del tempo?
chi ti ha fatto credere
che gli stagni anelano alla luna
e che un uccello danza al centro della terra?
Perché non accetti il rifiuto,
perché non leghi le gambe
strette strette?
Quel che accade intorno a te
non è più affar tuo