il futuro sarebbe poesia sarebbe occhi di silenzio e di aeroporti occhi curiosi di velocità e di immenso luglio ci renderebbe fertili con leggi dimenticate che sfiorano le nostre guance e insieme una folla di esistenze tante vite utili alla vita ben presto il mondo sarà riempito dalle nostre braccia mutando senza sosta noi avremo un falso aspetto e la preoccupazione di fermare nel cuore e nelle orecchie le sillabe colmate di vissuto non tocchiamo il silenzio è la nostra riserva di speranza funzione che rigenera il futuro una fervida attesa che pazienta sotto le nostre palpebre
ogni sete è una conca di luce nel dolore ancestrale nel grande casellario dei pronomi dimmi se la mia morte va veloce dall’uno all’altro secolo se con gli anni dovrò dimenticare l’orchidea, aggiornare il delirio dimmi se questa fame che ho dell’alba si aggirerà tra i campi tremante come un’ossessione, un orizzonte
*
non sarà facile dire io se tutto questo gira male, valanga o eternità e malinconia so che abbiamo toccato troppi orizzonti l’infinito nelle nostre bocche tradotto con pazienza
*
non ho ancora parlato di scomparsa qualche detrito a monte di tutti i pronomi la vita prende delle decisioni e sotto la pelle ci prepara ruote della fortuna e rompicapi futuro e funerali adesso ecco i ghiacciai qualche materiale di alba e sofferenza
*
essere là tutta una vita nella specie flessibile con questo riflesso che persiste a volere rappresentare tutto dell’ebbrezza e dei gesti i morsi, le camere con le loro nicchie di ombra soffice, le fronti preoccupate nostra fragilità e certo siamo senza risposta ad ogni bacio!
*
idee di caduta e labirinto come se al fondo delle nostre braccia tutto quello che esiste fosse fatto nell’attesa di spostare l’alba scoprire il velo sopra il regno animale allora io resto sveglia tra temperini e cenere
*
non ci sarà ritratto di mia madre né un’acquaforte o un gesto né frase memorabile o resisterà una scena ancora in piedi nella città e nel vento un fruscio di sciami che l’alba avrà rapito veloce e intenso
*
e se l’angoscia se ciò che anima le tue notti di letture e sogni if dust on you fingers vibrates avvolgiti nell’ombra in un posto con del blu e del vuoto ci sarà certo dell’acqua nei tuoi occhi modernità e paura nei tuoi vestiti
*
stringiti al silenzio all’alba il verbo essere pulsa più veloce dentro le vene, fila una cometa come dopo l’amore o un granello di sale sulla lingua di mattina, gusto d’immensità che ci riporta dentro la primigenia umidità abbracciami l’acqua può fare di noi
1. poema per capire come ci si possa piegare ad un’idea sfiorando coi capelli il fondo del silenzio 2. qualunque sia il mese qualunque la ferita o il tenero colore del meriggio tu anneghi nella lingua la lingua e il suo salato mormorio 3. non ti scordare di voltare pagina ad ogni gesto libero perché l’ombra non cada sulla facciata della solitudine 4. ancora certi giorni ancora io aggiungo qualche cosa alla sostanza dei volti conosciuti. Collare di memoria e di animale salvato dall’abisso, visto di spalle, collare: il verbo essere.
La piu grande biblioteca online di poesie in italiano