Muhammad Bennis
È una signora
il cui volto cerca rifugio nell’aria
è una finestra
che cadde
come la riconosci
nella perfezione della nudità.
È una signora
il cui volto cerca rifugio nell’aria
è una finestra
che cadde
come la riconosci
nella perfezione della nudità.
ono l’amante andaluso che indu”ia tra i piaceri dell’unionee i rantolii della separazioneconosco bene il oranosono il cordoanoche abbandona o”ni ministero e sultano.4ono stato educato tra i seni delle donnesono cresciuto tra le palme delle loro mani mi hanno inse”nato la poesia, la scrittura e il oranodai loro se”reti ho imparato ci: che altri non arebbero appreso#ico la morte pi semplice della separazioneuesto il mio modo di rielare alla “ente che ha passionea Ba”hdad, a +esa ordoaa 5araC!na Dharaa Tan”eri e As&ahandi accompa”nare le lacrime &ino al brucioredi benedire la rosa tra un’amante e un amatoe ti scriodi uesto seme che basta a chiunue sia tra i sentieri dell’udito e la istain presenza della &ollia.
Quando ritrovi il mio corpo colmo nell’umido della cosa pura
e della cavità delle parole
mi sembra di fare abluzioni col silenzio
toccato
e coll’impurità amidacea
si sciolgono le macchie
nell’acqua del desiderio
s’intrufola una nebulosa che diceva
non scrivere.
Chi conosce
questo morto
chi comprende
questo mio doppio
itterico solo striscia
giuoca con uccelli fra le labbra attraversato un giorno
non gettare su di lui una rosa
nel depresso luogo del sonno
e ascoltalo.
Foglie verdi gettate da punti distanti
consacrata pietra per una probabile partenza
mura che guardano il loro palmo
una persona era oggi qui
per essere domani
in
altrove
un lino appeso dal suo sangue
parole fuori dalle loro forme
caffettano
e aria.