Bisognerebbe sempre cambiare casa anche quando non si è soli e non stanchi e si sta bene. Bisognerebbe cambiare casa sempre e portare con sé i quadri la radio e le tende cambiare casa perché è così che si cambia prendendo le poche armi ed i tanti bagagli andandosene anche quando non si è soli e non stanchi e si pensa di stare bene. Michele Obit (Ludwigsburg (Germania), 1966), da Mardeisargassi (Mobydick, 2004)
Bene – io sono arrivato. Mi piacerebbe poter dire – sentirlo almeno il peso del passo più lieve e l’idea che un posto sia il mio posto. Un posto che è il mio posto – ripeto queste parole che vorrebbero aggrapparsi al terreno – si sforzano di penetrarlo. Ma quando ci provo sono l’ombra che mi passa accanto e fugge al primo tocco del sole di sbieco a cercare le vittime ignare. L’ombra di un luogo – l’orizzonte che si incendia e l’incavo tenace in un tronco di quercia. Quello è il mio posto. Michele Obit (Ludwigsburg (Germania), 1966), da Le parole scolpite (Edizioni Culturaglobale, 2012)
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