Eccoti qui a riempire la giornata di cose e di rammendi da fare tra ferita e ferita aspettando che finisca l’attesa che arrivi la sorpresa d’un avviso l’offerta d’una mano per carezzarti il viso la voce d’un umano. E la sera trascorre per giungere alla sfera del silenzio nel tempio.
Per questa terra abrasa i nostri occhi di cane rovistano i gomitoli del tempo, tutte le età rapprese nelle vene delle colonne morse, lungo il petalo bruno d’una cavèa sonora, tra i nomi consumati sulla pallida stele abbandonata all’abbraccio di oliastri. Battiamo i piedi dove rovescia il furore dei Cimmeri, dove la Grande Madre versa seme di toro e lacrime dell’ape, dove sgorga il discorso di Eraclito, un rivolo di fuoco e di lapilli che scavalca i millenni, e con le spine e gli ossi del frammento ancora frusta di misteri la mente, battiamo i piedi dove ripara Antonio a regalare l’ultimo sorriso ai satiri e alle menadi.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
Rari giorni d’inverno quando la tramontana spezza gli aliti al fiume e tende il cielo come se contrappunto fosse il giura e invece sono queste martoriate pietre che bussano ai lastrici divini, la sola porta impropria perché a Roma non spettano salvezze. Cosí dicono gli orli delle case fratturati cristalli d’arabia, trapunti dalle luci e dai suoni mattini, lo dicono fumando i meccanici topi e i natali non soffici né sacri, anche lo dicono le sue morti feriali, la mia coperta corta. Lo ripetono qui – minimamente – i cerini di lusso che s’accendono a stento fra le mani di chi non ha piú fede nell’avvento di un nuovo nord. In questi rari giorni d’inverno quando il sole mi pesa cosí poco sarà bene tenere alta la testa. Forse si vive altrove.
Lucio Mariani Farfalla e segno. Poesie scelte (1972-2009) Crocetti Editore 2010
Quando svanirà in aria la sua bella persona passando lungo il cielo come la cometa Ison – nel mio idioma lumine federato di due opposti lessemi sì e no e perciò is/on – leveremo lo sguardo per un’ultima volta alla sua morula irripetibile balugine di scia sulle nostre pie teste di viandanti e spettacolo acceso dal suo sorriso da un colpo di telefono o da spilli improvvisi del pensiero quasi un’abbraccio all’anima quel raro nulla più che pure abbacinò per rapido apparire segnandoci à toujours. Roma, 10 marzo 2013
Lascia che ogni scintilla mangi l’aria e arda il fuoco di sterpi e vecchi legni che bruci e inventi il ballo delle lingue nell’elenco scadito dai suoi rossi mentre spietata fiamma ci riduca in cenere ogni storia. Purché rimanga inusto sotto la pietra liscia qualche brandello di parola vera che colpisca alla testa il mio lettore.
Lucio Mariani Oratorio Crocetti Editore 2016 Novità
Per questa terra abrasa i nostri occhi di cane rovistano i gomitoli del tempo, tutte le età rapprese nelle vene delle colonne morse, lungo il petalo bruno d’una cavèa sonora, tra i nomi consumati sulla pallida stele abbandonata all’abbraccio di oliastri. Battiamo i piedi dove rovescia il furore dei Cimmeri, dove la Grande Madre versa seme di toro e lacrime dell’ape, dove sgorga il discorso di Eraclito, un rivolo di fuoco e di lapilli che scavalca i millenni, e con le spine e gli ossi del frammento ancora frusta di misteri la mente, battiamo i piedi dove ripara Antonio a regalare l’ultimo sorriso ai satiri e alle menadi.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
Parla piano, dissimula e menti sui nostri giorni gli dèi sono presenti anche tra le foglie dell’ulivo tra i disadorni petali della camelia rosa, nella maglia di piume che il pettirosso in posa ostenta al mondo. Sono all’ascolto nella limonaia, al riparo nel folto della macchia, dentro il filo d’acqua che sgorga raro e improvviso come una notizia dalla faccia di pietra, sono lí lungo il bordo del cuscino che ti incornicia il viso. Ricorda sempre che la loro invidia non arretra di un passo e ti ammaestra a non scoprire mai la nostra gioia.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
[…] Camelia nera, camelia dalle spire di miele che fuoco infligge l’incendio dei tuoi petali come immaga quella bocca minoica di insidie quale dolce canzone nei gorgoli del morbido marése. A un cenno della luna le mie mille colombe partono per cercare la via che arriva al cuore e, smarrite, s’affondano a morire nelle gore del tuo segreto regno.
[…] Siamo ospiti, mia donna, non possiamo ignorarlo. Ospiti a pagamento nel pensiero ospiti nei ricordi, tollerati. In prestito l’amare, in prestito ogni storia traversata e la nuvola che balla allegra nel cielo di giacinto malgrado la presenza degli dei. Prendemmo in uso transitorio il pianto per i visi perduti nei cassetti in uso colpe e affanni reperiti per via, in uso la scena madre al freddo d’un lampione e la soglia di estatica emozione che sfioriamo senza capire contemplando la Maestà di Piero. Puri accidenti da rendere alla svelta quinte precarie come l’acqua viola dell’Egeo che felici ci accolse nel crepuscolo. Queste parole stesse sono zattere prese a nolo sul lago del silenzio rapide a scomparire nel gran salto. […] Lucio Mariani Parola estrema Crocetti Editore 2007
Il canto fulminante spicca dal coro delle malìe superstiti muta in un grido nitido questa fame d’amore inesaurita Lucio Mariani Bestie segrete Crocetti Editore 1987
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