Nessuno oltre i cespugli dello stupore, oltre la forma ironica del guscio. E piú nesssuno arriva a portare notizie degli oracoli. Sulla riva muschiata degli stagni lungo i viali di ghiaia dai monti dolci come seni innevati tutto il presepe marcia sul posto, le valige vuote, senz’ombra, senza sguardo, sotto la trama delle stelle appese al soffitto di carta. Né sorride per noi bianca la luna.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
Il canto fulminante spicca dal coro delle malìe superstiti muta in un grido nitido questa fame d’amore inesaurita Lucio Mariani Bestie segrete Crocetti Editore 1987
[…] Camelia nera, camelia dalle spire di miele che fuoco infligge l’incendio dei tuoi petali come immaga quella bocca minoica di insidie quale dolce canzone nei gorgoli del morbido marése. A un cenno della luna le mie mille colombe partono per cercare la via che arriva al cuore e, smarrite, s’affondano a morire nelle gore del tuo segreto regno.
Più invecchio e più io cresco in ignoranza, meno possiedo e regno più ho vissuto. Quello che ho è uno spazio volta a volta innevato o lucente, mai abitato. E il donatore dov’è, la guida od il guardiano? Io rimango nella mia stanza, e taccio (entra il silenzio come un servo che venga a riordinare), e attendo che a una a una le menzogne scompaiano: cosa resta? Cosa rimane a questo moribondo che gli impedisce ancora di morire? Quale forza lo fa ancora parlare tra i suoi muri? Potrei saperlo, io, l’ignaro e l’inquieto? Ma la sento parlare veramente, e ciò che dice penetra con il giorno, anche se è vago: “Come il fuoco, l’amore splende solo
Per questa terra abrasa i nostri occhi di cane rovistano i gomitoli del tempo, tutte le età rapprese nelle vene delle colonne morse, lungo il petalo bruno d’una cavèa sonora, tra i nomi consumati sulla pallida stele abbandonata all’abbraccio di oliastri. Battiamo i piedi dove rovescia il furore dei Cimmeri, dove la Grande Madre versa seme di toro e lacrime dell’ape, dove sgorga il discorso di Eraclito, un rivolo di fuoco e di lapilli che scavalca i millenni, e con le spine e gli ossi del frammento ancora frusta di misteri la mente, battiamo i piedi dove ripara Antonio a regalare l’ultimo sorriso ai satiri e alle menadi.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
Dormi accanto a me, férmati, devo piangere il mio lutto, se ricomincio il mio viaggio, conto stella ed erba nella palude e cercando i tuoi canti risveglio il timore nel mio tormento che alla mia voce non concede alcun argine e alla mia bocca alcuna parola. Non abbandonare le paure e crolla in polvere, su fosche scale battiti con occhio aperto, ti includo nella mia preghiera come solo la madre, amando la bianca luna e le nude costole di gelidi boschi. Oh, non incrociare il mio cammino verso sogni cupi. Di’, dov’ero ieri? Non ti ero vicino quando ero disteso con soddisfazione sul bordo della fontana ammonticchiando la terra secca di tombe straniere e, piegandomi al vento freddo, la sabbia di tracce da tempo disperse sulle mie scarpe? Dimmelo. Tu non mi capisci. Dormi accanto a me, férmati, devo piangere il mio lutto.
[…] Siamo ospiti, mia donna, non possiamo ignorarlo. Ospiti a pagamento nel pensiero ospiti nei ricordi, tollerati. In prestito l’amare, in prestito ogni storia traversata e la nuvola che balla allegra nel cielo di giacinto malgrado la presenza degli dei. Prendemmo in uso transitorio il pianto per i visi perduti nei cassetti in uso colpe e affanni reperiti per via, in uso la scena madre al freddo d’un lampione e la soglia di estatica emozione che sfioriamo senza capire contemplando la Maestà di Piero. Puri accidenti da rendere alla svelta quinte precarie come l’acqua viola dell’Egeo che felici ci accolse nel crepuscolo. Queste parole stesse sono zattere prese a nolo sul lago del silenzio rapide a scomparire nel gran salto. […] Lucio Mariani Parola estrema Crocetti Editore 2007
Per questa terra abrasa i nostri occhi di cane rovistano i gomitoli del tempo, tutte le età rapprese nelle vene delle colonne morse, lungo il petalo bruno d’una cavèa sonora, tra i nomi consumati sulla pallida stele abbandonata all’abbraccio di oliastri. Battiamo i piedi dove rovescia il furore dei Cimmeri, dove la Grande Madre versa seme di toro e lacrime dell’ape, dove sgorga il discorso di Eraclito, un rivolo di fuoco e di lapilli che scavalca i millenni, e con le spine e gli ossi del frammento ancora frusta di misteri la mente, battiamo i piedi dove ripara Antonio a regalare l’ultimo sorriso ai satiri e alle menadi.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
Parla piano, dissimula e menti sui nostri giorni gli dèi sono presenti anche tra le foglie dell’ulivo tra i disadorni petali della camelia rosa, nella maglia di piume che il pettirosso in posa ostenta al mondo. Sono all’ascolto nella limonaia, al riparo nel folto della macchia, dentro il filo d’acqua che sgorga raro e improvviso come una notizia dalla faccia di pietra, sono lí lungo il bordo del cuscino che ti incornicia il viso. Ricorda sempre che la loro invidia non arretra di un passo e ti ammaestra a non scoprire mai la nostra gioia.
Lucio Mariani Canti di Ripa Grande (2010-2013) postfazione a cura di Luca Canali Crocetti Editore 2013
Lascia che ogni scintilla mangi l’aria e arda il fuoco di sterpi e vecchi legni che bruci e inventi il ballo delle lingue nell’elenco scadito dai suoi rossi mentre spietata fiamma ci riduca in cenere ogni storia. Purché rimanga inusto sotto la pietra liscia qualche brandello di parola vera che colpisca alla testa il mio lettore.
Lucio Mariani Oratorio Crocetti Editore 2016 Novità
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