Archivi categoria: Lucio Mariani

Presepe

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Nessuno oltre i cespugli dello stupore,
oltre la forma ironica del guscio.
E piú nesssuno arriva a portare notizie
degli oracoli. Sulla riva muschiata degli stagni
lungo i viali di ghiaia
dai monti dolci come seni innevati
tutto il presepe marcia sul posto,
le valige vuote, senz’ombra, senza sguardo,
sotto la trama delle stelle appese al soffitto di carta.
Né sorride per noi bianca la luna.

Lucio Mariani
Canti di Ripa Grande (2010-2013)
postfazione a cura di Luca Canali
Crocetti Editore 2013

Nelle gore

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

[…]
Camelia nera, camelia dalle spire di miele
che fuoco infligge l’incendio dei tuoi petali
come immaga quella bocca minoica di insidie
quale dolce canzone nei gorgoli del morbido marése.
A un cenno della luna le mie mille colombe
partono per cercare la via che arriva al cuore
e, smarrite, s’affondano a morire nelle gore
del tuo segreto regno.

Fine di dicembre

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Più invecchio e più io cresco in ignoranza,
meno possiedo e regno più ho vissuto.
Quello che ho è uno spazio volta a volta
innevato o lucente, mai abitato. E il donatore
dov’è, la guida od il guardiano? Io rimango
nella mia stanza, e taccio (entra il silenzio
come un servo che venga a riordinare),
e attendo che a una a una le menzogne
scompaiano: cosa resta? Cosa rimane a questo moribondo
che gli impedisce ancora di morire? Quale forza
lo fa ancora parlare tra i suoi muri?
Potrei saperlo, io, l’ignaro e l’inquieto? Ma la sento
parlare veramente, e ciò che dice
penetra con il giorno, anche se è vago:
“Come il fuoco, l’amore splende solo

Efeso

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Per questa terra abrasa i nostri occhi di cane
rovistano i gomitoli del tempo, tutte le età rapprese
nelle vene delle colonne morse, lungo il petalo bruno
d’una cavèa sonora, tra i nomi consumati sulla pallida
stele abbandonata all’abbraccio di oliastri. Battiamo
i piedi dove rovescia il furore dei Cimmeri, dove
la Grande Madre versa seme di toro e lacrime dell’ape,
dove sgorga il discorso di Eraclito, un rivolo di fuoco
e di lapilli che scavalca i millenni, e con le spine
e gli ossi del frammento ancora frusta di misteri la mente,
battiamo i piedi dove ripara Antonio a regalare
l’ultimo sorriso ai satiri e alle menadi.

Lucio Mariani
Canti di Ripa Grande (2010-2013)
postfazione a cura di Luca Canali
Crocetti Editore 2013

Accoglienza

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Dormi accanto a me, férmati, devo piangere il mio lutto,
se ricomincio il mio viaggio, conto stella
ed erba nella palude e cercando i tuoi canti
risveglio il timore nel mio tormento
che alla mia voce non concede alcun argine
e alla mia bocca alcuna parola.
Non abbandonare le paure e crolla in polvere,
su fosche scale battiti con occhio aperto,
ti includo nella mia preghiera come solo la madre,
amando la bianca luna e le nude costole di gelidi boschi.
Oh, non incrociare il mio cammino verso sogni cupi.
Di’, dov’ero ieri? Non ti ero vicino
quando ero disteso con soddisfazione sul bordo
della fontana
ammonticchiando la terra secca di tombe straniere
e, piegandomi al vento freddo,
la sabbia di tracce da tempo disperse sulle mie scarpe?
Dimmelo.
Tu non mi capisci.
Dormi accanto a me, férmati, devo piangere il mio lutto.

Ospiti

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

[…] Siamo ospiti, mia donna, non possiamo
ignorarlo. Ospiti a pagamento nel pensiero
ospiti nei ricordi, tollerati. In prestito
l’amare, in prestito ogni storia traversata
e la nuvola che balla allegra
nel cielo di giacinto
malgrado la presenza degli dei.
Prendemmo in uso transitorio
il pianto per i visi perduti nei cassetti
in uso colpe e affanni reperiti per via, in uso
la scena madre al freddo d’un lampione
e la soglia di estatica emozione
che sfioriamo senza capire
contemplando la Maestà di Piero.
Puri accidenti da rendere alla svelta
quinte precarie come l’acqua viola dell’Egeo
che felici ci accolse nel crepuscolo.
Queste parole stesse sono zattere
prese a nolo sul lago del silenzio
rapide a scomparire nel gran salto. […]

Lucio Mariani
Parola estrema
Crocetti Editore 2007

Lucio Mariani Efeso

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Per questa terra abrasa i nostri occhi di cane
rovistano i gomitoli del tempo, tutte le età rapprese
nelle vene delle colonne morse, lungo il petalo bruno
d’una cavèa sonora, tra i nomi consumati sulla pallida
stele abbandonata all’abbraccio di oliastri. Battiamo
i piedi dove rovescia il furore dei Cimmeri, dove
la Grande Madre versa seme di toro e lacrime dell’ape,
dove sgorga il discorso di Eraclito, un rivolo di fuoco
e di lapilli che scavalca i millenni, e con le spine
e gli ossi del frammento ancora frusta di misteri la mente,
battiamo i piedi dove ripara Antonio a regalare
l’ultimo sorriso ai satiri e alle menadi.

Lucio Mariani
Canti di Ripa Grande (2010-2013)
postfazione a cura di Luca Canali
Crocetti Editore 2013

Lucio Mariani L’invidia degli dèi

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Parla piano, dissimula e menti sui nostri giorni
gli dèi sono presenti anche tra le foglie dell’ulivo
tra i disadorni petali della camelia rosa, nella maglia
di piume che il pettirosso in posa ostenta al mondo.
Sono all’ascolto nella limonaia, al riparo
nel folto della macchia, dentro il filo d’acqua
che sgorga raro e improvviso come una notizia
dalla faccia di pietra, sono lí lungo il bordo
del cuscino che ti incornicia il viso. Ricorda sempre
che la loro invidia non arretra di un passo
e ti ammaestra a non scoprire mai la nostra gioia.

Lucio Mariani
Canti di Ripa Grande (2010-2013)
postfazione a cura di Luca Canali
Crocetti Editore 2013

Istruzioni

Lucio Mariani

Lucio Mariani

 

Lascia che ogni scintilla mangi l’aria
e arda il fuoco di sterpi e vecchi legni
che bruci e inventi il ballo delle lingue
nell’elenco scadito dai suoi rossi
mentre spietata fiamma ci riduca
in cenere ogni storia.
Purché rimanga inusto
sotto la pietra liscia
qualche brandello
di parola vera
che colpisca alla testa il mio lettore.

Lucio Mariani
Oratorio
Crocetti Editore 2016
Novità