In verità ti dico: Non mi aspetto l’eternità. E so che nessun verso vince la morte. Cerco appena un segno un ritmo che mi ridia l’impercettibile respiro della terra. Forse i capelli di Maria sorella di Marta che m’asciugano i piedi. Perché tutte le poesie sono mortali e quel che resta è forse un profumo di nardo. E niente più. Traduzione di Giulia Lanciani
Poesia n. 223 Gennaio 2008 Numero speciale 20 anni 500 Poesie sulla poesia Crocetti Editore 2008
Dopo aver inchiodato i pannelli allentati del garage di lamiera Peter il carpentiere cammina dritto su per la scala,senza mani, e abbottona i baveri del tetto.
Ora il suo peso leggero è sulla casa sopra la testa,e poi ridiscende portando lunghe strisce di verde e irta erba Alpine,un tessuto di radici,fine come pelo che ci è cresciuto nelle grondaie di metallo.
Piantata dagli uccelli o presa dal vento ha passato vent’anni lassù, nutrita a polvere di nuvole,a lavaggi di ferro splendente,a detriti di nidi in cui sono anche nati alberi alti un palmo.
Ora è un garbuglio per terra. E il bucato gocciola doppi menti di peso colorato sotto i passi,batti e ribatti, su e giù per le sovrapposizioni,ad aggiustare le case biplano d’Australia.
Un uomo con la faccia neutra nella grande migrazione stringe la valigia lucida mentre sta in fila alla dogana:
Per cortesia(sì,lei)apra la valigia. Magari non avrà capito. Si spicci,La apra!Muoversi! Guardare in giù con occhi assenti non migliorò le cose.
Ditegli di aprire la valigia! le lingue alle sue spalle facevano pressione. Stringeva la sua borsa,ottusamente riluttante. Ditegli di mettere la valigia sul bancone!
Scattarono lucchetti,lacci caddero a terra tagliati e nella valigia non c’era niente.
Il denaro solo un mezzo ai nostri fini? No. Noi siamo termini nella sua logica. Il denaro è un alieno.
Senza di lui,a milioni mangiano rifiuti. anche il denaro può morire di fame ma così moriamo anche noi per lui, e di chi è il servitore allora?
Le sue forme più deboli sono in maschera sul retro: ritratti a incisione a tinte tenui di re,gente di successo,donne col berretto frigio, signori della guerra che han messo sulle carte nuove nazioni –
Ma il denaro non s’incontra mai nudo in giro. Carte di credito,metallo,semplici numeri, elettronici,in elenchi incolonnati sono solo sue espressioni, e noi siamo i genitali del denaro.
Più invisibile è il denaro, più vasta e veloce la sua azione, che ci baratta con i centri commerciali, che ci riscrive come città e stile.
Se fossi re,quanto spesso uscirei a testa e croce? Solo una volta ogni due davvero?Con tutte le mie teste tagliate?
Nei nostri sogni di veglia il denaro è sempre protagonista, ma nei nostri sogni del sonno è strano e raro.
Come ha fatto il denaro a conquistare vita lontano da poesia,ideologia,religione? Non ha voluto le nostre anime.