A volte sogno. Dopo il volo lontano d’un pellicano sull’Oceano Indiano io sogno. Come usava fare mio padre al paese natio. Scomparsa la luce dopo il tramonto, in quell’oscurità io sogno. Risvegliato dal sogno sono vivo come una linea elettrica che piange nel vento. Finora ho respinto i miei sogni. Persino in sogno ho lottato per respingere i sogni. Così, che fossero fantasie o teorie dominanti di un’era le ho respinte. Esistevano solo le cose così come sono. Ho visto luci fosforescenti brillare sul mare notturno. Ho visto le bianche fauci delle onde scintillare appena mentre l’oscurità le seppelliva. Esistono solo le cose così come sono. Ho visto lo scintillio della luce fosforescente e il suo nascondersi, simili allo sguardo che unisce la madre e il suo neonato. Ora accetto i sogni. Le cose non sono più solo come sono. Io sogno. Ieri non è oggi. Oggi Non è domani. Ma io sogno il domani. La Madre terra è tomba d’esperienze.
Mi resta un sogno: possa in un futuro lontano il mio Io-fossile sepolto nella terra diventare un canto fossile.
Non puoi farci niente! Perciò respira profondamente e accetta il tuo triste destino. Un illustre ospite visita la mia minuta cella esposta a nord. Non il supervisore in un normale giro d’ispezione, ma un raggio di sole nell’incalzare della sera, più piccolo d’un foglietto più volte ripiegato. Sono pazzo di te, mio primo amore! Si posa sul palmo della mano, riscalda le dita d’un timido piede nudo. Poi, mentre mi inchino, e poco religiosamente sto per offrirgli un volto scarno, quel briciolo di luce in un attimo scivola via. Dopo la sua scomparsa là, oltre le sbarre, la cella appare mille volte più fredda, buia. Cella speciale di una prigione militare, somiglia a una camera oscura. Privo del raggio di sole, il mio riso sa di follia. Un giorno è una bara con un cadavere, un altro è il grande mare. Che meraviglia! Lì qualcuno riesce anche a sopravvivere! Essere vivi è un mare in tempesta, senza neanche una vela in vista!
Un poeta nasce negli spazi tra crimini, furti, uccisioni, frodi, violenze, nelle zone più oscure di questo mondo. Le parole di un poeta s’insinuano tra le espressioni più volgari e basse, nei quartieri più poveri della città, e per qualche tempo dominano la società. L’animo di un poeta è un solitario grido di verità nato negli spazi fra mali e bugie del nostro tempo, picchiato a morte da tutti gli altri animi. L’animo di un poeta è condannato, non c’è dubbio.
Nessuno anela a una tempesta, questo è certo! Eppure tu, bianca vela lì fuori nel mare, nel profondo del cuore speri che la tempesta arrivi. Perché solo nella tempesta riesci ad essere viva. Oh bianca vela paziente e nostalgica nel grande mare blu! La lotta ha inizio! Il mio sguardo non si stacca da te. Tra l’erba, sotto i miei piedi, anche una brezza gentile è tempesta. Traduzionedi Vincenza D’Urso
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