Nel cuore dell’uomo c’è un abisso Che come il mare non si può sondare – Oscurità profonda incommensurabile Ombra senza sole nella nera eternità Lumi senza buio – abisso non visibile Inimmaginabile sconosciuto alla fama Il dì a mezzanotte fu in gioventù per me A dieci anni mi giunse come un segreto Passati i quaranta non se n’è ancora andato
Venere il giorno sta finendo La rugiada cade silenziosa Su ogni fiore una lacrima si posa E in te vive il firmamento Venere la sera mite Ci avvolge dolce e leggera Ricorda i respiri di un bambino All’incontro del giorno con la sera Venere l’ultimo fiore Sulla terra umida sta dormendo Mentre silente goccia la rugiada e intorno respira il firmamento Venere il tuo raggio luminoso Che brilla nel blu del paradiso Dice al viandante nel suo cammino Che la terra otterrà il perdono Traduzione diGiuseppe Ciafrè e Simona Cola
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