Giovanni Sato
Vibra
il colore sospeso,
il sasso che rotola lento
nell’acqua di luce.
Il canto del cuore
che muove infinito,
la breve e sottile
discesa del sole.
Il giorno che muore,
il bacio
che luna raccoglie
dal cuore.
Vibra
il colore sospeso,
il sasso che rotola lento
nell’acqua di luce.
Il canto del cuore
che muove infinito,
la breve e sottile
discesa del sole.
Il giorno che muore,
il bacio
che luna raccoglie
dal cuore.
Transient love,
alternating brightness,
mute lamp
in the light of things.
Transient love,
all or nothing,
eruption of feelings
depending on the winds.
Transient love
constant presence
in the absence of the start,
where dawn calls
the moons to the other side.
Transient sense
in the turned around senses
of hearts in duos.
Of two roads at the intersection
in the circular world
where without thinking
by chance we meet.
Transient fate
walking at random with the mind.
The underground in soliloquy
rises up in the evening among pauses
of watermoon bridges.
Reciting solos
of voices barely heard
from loves still watching themselves.
Beyond, shafts of light,
thunderous, tireless
without soul uncaring
alienated motors.
At last the kiss,
essence, happy sound
of suspended intimacies.
As long as it will be
or forever.
The night sleeps
stretched out on my words,
alone she knows of me
the side I do not show
except to the moon.
The night dreams
on the letters of my name
and at every breath
finds new colors
to give meaning to time.
The night sleeps
over a hill
and awaits me from there
with wide open arms.
Spuntano
rose dalle ombre:
il moto è un segnatempo
chi si ferma è notato a vita.
Bruciate le tappe il sentire ascolta
l’infrangere sulla scogliera
di tutti i tormenti.
Ora il viaggio sarà una luce
un cammino sopra l’acqua
del mattino, con un vento d’argento
e sabbie d’oro ad accoglierci
negli occhi. E sul mezzo,
un’ aereo sentire
di quali meraviglie il cuore sia capace.
TRANSLATIONS
O voi che traghettate i giorni
e mai stanghi di fare e disfare i nodi
attraccate al molo delle vite:
dateci un segno che il nostro viaggio
abbia la serenità del poi
così senza aspettare andremo oltre
e nessun rimorso resterà nel cuore
nel mattino che sarà un volo.
Noi e l’albero viaggiamo
con la stessa linfa,
in corridoi stretti da limiti
con le mani che nascondono il volto
per non vedere.
Quel che varia è il movimento,
così lento e dolce,
dei rami e delle foglie,
e così disarmonioso
quello del nostro incedere
piegati al giogo
che la vita pone.
Solo è dato
al sogno di stupire,
col miraggio d’essere fuori
dal giro del dolore.
E porsi così
corpo d’albero,
tronco maestro
di una nave diretta
verso l’azzurro
puro dell’isola.
L’intreccio si sfa,
nell’angolo che accenna
fermo nell’ombra
delle cose sincere.
Quelle che non lasciano
passare l’ora
e non tradiscono mai
l’inizio del mattino.
Sembrano solo passi,
ma le mani sanno
dove tendere,
fra gli incavi addormentati
della città.
da CANZONI NEL MEZZO DELL’AMORE – SONGS IN THE MIDDLE OF LOVE
Dimentico la rosa:
il vero prende forma,
si spoglia dello sguardo.
Somiglia questa sponda
al giorno
che non torna.
Dimentico la rosa
qualsiasi sia il colore.
Eppure se la guardo
prende la forma un sogno.
E si getta fra le braccia
dell’alba che rinasce.
da IL REALISMO DELLA LUCE