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Contro l’usura

Ezra Pound

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CANTO LXV
Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fe’ con usura
Duccio non si fe’ con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu “La Calunnia” dipinta con usura.
L’Angelico non si fe’ con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata :”Adamo me fecit”.
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l ‘arte d’intessere oro nell’ordito;
l’azzurro s’incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d’usura.

I Cantos – XIII

Ezra Pound

Ezra Pound

Kung vagò
….dal tempio dinastico
Nella cedraia
….lungo il fiume inferiore
Ch’iu e Ch’hi con lui e
….Tien dalla voce profonda
Disse Kung: “siamo ignoti”,
“ti farai auriga
….per avere la celebrità?”
“O io dovrei condurre carri da caccia?
O farmi oratore, o arciere?”
E Tzu-lu: “Io ordinerei le fortezze” rispose,
E Ch’iu: “S’io fossi signore di una provincia
La ordinerei meglio di questa”.
E Ch’hi disse: “Preferirei un tempietto sui monti,
Ed osservare i riti
….prescritti”.
Tien accarezzò le corde,
E il liuto suonò sommesso,
….Dopo aver tolta la mano,
Guardò il suono alzarsi come fumo tra le foglie,
….e disse:
….“Al pozzetto, lungo il fiume,
Dove i ragazzi schizzan dai trampolini,
O si suonan le mandole fra i cespugli”.
….E Kung a tutti sorrise.
Poi Tseng Hsi domandò:
….“Chi ha dato la retta risposta?
“Tutti, ognuno secondo il suo temperamento.”
E Kung minacciò Yuan Jang,
….più vecchio di lui,
Che diceva acquisir sapienza,
….musando lungo la strada,
E gli disse:
….“Vecchio idiota, smettila,
Alzati e fatti utile.”
….E Kung disse:
“I talenti d’un neonato
….si rispettino dal primo vagito,
Ma un cinquantenne ignorante
….non merita rispetto alcuno.”
E ancora: “Il principe che si circondi
Di savi ed artisti
….usufruirà delle sue ricchezze.”
Disse, e scrisse su tavolette di bambù:
….“Chi non ha ordine dentro di sè
Non l’imporrà ai circostanti;
Chi non ha ordine interno
La famiglia non agirà coordinata;
….Il principe senza ordine dentro di sè
Non l’imporrà nei suoi domini.”
E dava le parole:
“Ordine” e “Deferenza fraterna”
E non parlò dell’oltretomba.
Ma disse:
….“Chiunque può oltrepassare,
Facile è tirare oltre il segno,
Difficile è tenersi nel centro.”
E quando gli chiesero: “Se un uomo assassinia,
….Il padre lo deve proteggere, ed occultare?”
Kung rispose:
….“Occultare.”
E dette la figlia a Kung-yen Ch’ang
….per quanto in prigione.
E la nipote a Nan Jung
….disoccupato.
Huan tenne in bilancio lo stato,
….coordinò regnando,
E io ricordo che una volta
Gli storiografi lasciavan lacune, intendo
Per quel che ignoravano, ma
Quel tempo pare passi.”
E disse: “Senza carattere non puoi
….suonar quello strumento,
Né la musica per le odi.
Gli albicocchi fioccano petali
….dall’est al tramonto,
E ho tentato d’impedirne il cadere.”

Il Paradiso

Ezra Pound

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Cos’hai, anima mia, con il paradiso?
Non sarebbe meglio, conquistata la libertà,
correre in luogo chiaro ove ‘l sole
ci lascerà penetrare per le foglie dell’olivo
da una liquida gloria? Se a Sirmione,
mia anima, ti incontrerò, oltrepassata questa vita,
non troveremo un promontorio consacrato
da aurei apostoli di una terrena letizia,
non verrà fondato il nostro culto nelle onde,
zaffiro chiaro, cobalto, cianina,
nei trini azzurri, gli impalpabili
tremoli specchi dell’eterno mutamento?
Anima, se Lei ci incontrasse lì, quale detto
del cielo più alto e di desiderabili corti
potrà sedurci oltre le cime nuvolose di Riva?

Immortalità

Ezra Pound

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Cantiamo amore e ozio,
Non altro bene è al mondo
Che valga la conquista.
Sebbene numerose
Terre abbia corso e mari,
Non altro è nella vita.
Meglio a me sa il mio miele,
Sebbene di dolore
Ne muoiano le rose,
Che in Ungheria gran gesta
Compiere, che sorpassino
D’ogni uomo la credenza.

Prologo di Natale

Ezra Pound

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Nasce il silenzio da molte quiete
Così la luce delle stelle si tesse in corde
Con cui le Potenze di pace fanno dolce armonia.
Rallegrati, o Terra, il tuo Signore
Ha scelto il suo santo luogo di riposo.
Ecco, il segno alato
Si libra sopra quella crisalide santa.

Quello che veramente

Ezra Pound

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Quello che veramente ami rimane,
il resto è scorie
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno,
Quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’
La formica è un centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
Nella misura dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice,
Strappa da te la vanità,
Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
“Dominati, e gli altri ti sopporteranno”
Strappa da te la vanità
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
Metà nero metà bianco
Né distingui un’ala da una coda
Strappa da te la vanità
Come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsità.
Strappa da te la vanità,
Avido di distruggere, avaro di carità,
Strappa da te la vanità,
Ti dico strappala.
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato
Perché un Blunt aprisse
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata
Questa non è vanità.
Qui l’errore è in ciò che non si è fatto,
nella diffidenza che fece esitare.

Silet

Ezra Pound

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Quando vedo come il nero inchiostro immortale
Gocciola dalla mia immortale penna – ah, avanti!
Perché dobbiamo fermarci a dire quel che penso?
Vi è abbastanza in ciò che mi capita di dire.

Una fabbrica

Ezra Pound

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Una fabbrica ha anche un aspetto cosiddetto finanziario.
Permette alla gente di comprare (salari, dividendi
sono potere d’acquisto) ma determina anche i prezzi
o valori finanziari, cioè
paga i lavoratori e paga per la materia prima.
Ciò che paga in salari e dividendi
resta fluido, come potere d’acquisto, e questo potere
è inferiore, per forza, cacciatevelo in testa, inferiore
al pagamento globale effettuato dalla fabbrica
(in salari, dividendi E pagamenti per materia prima
tariffe bancarie eccetera)
e la somma di tutte queste cose
viene aggiunta al prezzo globale
causato da quella fabbrica, qualunque fabbrica
quindi c’è e ci deve essere un blocco
e il potere d’acquisto non può
mai (col sistema presente) mettersi al passo
coi prezzi correnti,
un punto vidi che raggiava lume
acuto si…» in questo cielo
che mente d’uomo ne restò confusa.