Te lasciarti essere te tutta intera Vedere che tu sei tu solo se sei tutto ciò che sei la tenerezza e la furia quel che vuole sottrarsi e quel che vuole aderire Chi ama solo una metà non ti ama a metà ma per nulla ti vuole ritagliare a misura amputare mutilare Lasciarti essere te è difficile o facile? Non dipende da quanta intenzione e saggezza ma da quanto amore e quanta aperta nostalgia di tutto- di tutto quel che tu sei Del calore e del freddo della bontà e della protervia della tua volontà e irritazione di ogni tuo gesto della tua ritrosia incostanza costanza Allora questo lasciarti essere te non è forse così difficile.
La vita sarebbe forse più semplice se io non ti avessi mai incontrata. Meno tristezza ogni volta che dobbiamo separarci meno paura della prossima separazione e di quella che verrà ancora. E anche poco di quella nostalgia impotente che quando non ci sei vuole l’impossibile e subito e fra un istante e che poi, poichè non è possibile, resta turbata e respira a fatica. La vita sarebbe forse più semplice se io non ti avessi mai incontrata, soltanto non sarebbe la mia vita.
Dove non c’è libertà tu sei la libertà dove non c’è dignità tu sei la dignità dove non c’è calore e vicinanza tra esseri umani tu sei la vicinanza e il calore cuore del mondo insensibile Le tue labbra e la tua lingua sono domande e risposte Tra le tue braccia e nel tuo grembo c’è qualcosa che somiglia alla pace ogni tua forzata partenza anela il ritorno sei l’inizio del futuro cuore di un mondo insensibile. Non sei un concetto di fede nessuna filosofia nessuna regola o proprietà a cui aggrapparsi e puoi sbagliare e dubitare e lasciar correre cuore del mondo insensibile. Chi ha nostalgia di te quando io ho nostalgia di te? Chi ti accarezza quando la mia mano ti cerca? Sono io o sono i resti della mia gioventù? Sono io o sono gli inizi della mia vecchiaia? E’ il mio coraggio di vivere o la mia paura di morire? E perchè la mia nostalgia dovrebbe dirti qualcosa? E che cosa ti dà la mia esperienza che mi ha solo reso triste? E che cosa ti danno le mie poesie in cui dico soltanto come è diventato difficile essere o dare? Eppure brilla nel giardino il sole nel vento prima della pioggia e profuma l’ erba che muore e il ligustro e io ti guardo e la mia mano tastando ti cerca.
La prima volta mi sono innamorato dello splendore dei tuoi occhi, del tuo riso, della tua gioia di vivere. Adesso amo anche il tuo pianto e la tua paura di vivere e il timore di non farcela nei tuoi occhi. Ma contro la paura ti aiuterò, perché la mia gioia di vivere è ancora lo splendore dei tuoi occhi.
Liberarsi con te perché non ci sia mai più bisogno di vergognarsi E dire: “In fondo è tutto qui” Possiamo finalmente fare tu con me io con te tutto quel che vogliamo anche questo in cui vi è molto e che mai abbiamo fatto e mai diremo a nessuno.
La tua voce lontana al telefono così vicina e presto dalla vicinanza la sentirò più lontana perché dalla tua bocca alle mie orecchie deve percorrere la lunga strada che passa per i tuoi seni oltre l’ombelico e la piccola collina e per tutto il tuo corpo lungo il quale ti guardi giù giù fino alla mia testa che ha il viso sepolto fra le tue cosce sollevate nel vello e nel tuo grembo.
Quando ti bacio non è solo la tua bocca non è solo il tuo ombelico non è solo il tuo grembo che bacio. Io bacio anche le tue domande e i tuoi desideri bacio il tuo riflettere i tuoi dubbi e il tuo coraggio il tuo amore per me e la tua libertà da me il tuo piede che è giunto qui e che di nuovo se ne va io bacio te così come sei e come sarai domani e oltre e quando il mio tempo sarà trascorso.
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