Carlos Drummond de Andrade
Ho soltanto due mani
e il sentimento del mondo,
ma sono pieno di schiavi,
i miei ricordi scorrono
e il corpo transige
nella confluenza dell’amore.
Quando m’alzerò, il cielo
sarà morto e saccheggiato,
io stesso sarò morto,
morto il mio desiderio, morto
il pantano senza risvegli.
I compagni non dissero
che c’era una guerra
ed era necessario
portare viveri e fuoco.
Mi sento disperso,
anteriore alle frontiere,
umilmente vi chiedo
d’essere perdonato.
Quando i corpi saranno passati
io resterò da solo
rievocando il ricordo
del campanaro, della vedova e del microscopista
che abitavano la baracca
e non furono trovati
all’albeggiare
quest’albeggiare
più notte della notte.
Cura e traduzione di Massimiliano Damaggio