Temo di perdere la meraviglia dei tuoi occhi di statua e la cadenza che di notte mi posa sulla guancia la rosa solitaria del respiro. Temo di essere lungo questa riva un tronco spoglio, e quel che più m’accora è non avere fiore, polpa, argilla per il verme di questa sofferenza. Se sei tu il mio tesoro seppellito, la mia croce e il mio fradicio dolore, se io sono il cane e tu il padrone mio non farmi perdere ciò che ho raggiunto e guarisci le acque del tuo fiume con foghe dell’Autunno mio impazzito.
Quando spunta la luna tacciono le campane e i sentieri sembrano impenetrabili Quando spunta la luna il mare copre la terra e il cuore diventa isola nell’infinito Nessuno mangia arance sotto la luna piena Bisogna mangiare frutta verde e gelata Quando spunta la luna dai cento volti uguali, la moneta d’argento singhiozza nel taschino.
O pioggia silenziosa, senza burrasca e senza vento, pioggia serena e pacifica di campi e di dolce luna: pioggia buona e pacifica, vera pioggia quando amorosa e triste cadi sopra le case.
La luna cammina sull’acqua Com’è tranquillo il cielo! Va segando lentamente Il tremore vecchio del fiume mentre un ramo giovane lo prende per uno specchio.
Vorrei sedermi vicino a te in silenzio, ma non ne ho il coraggio: temo che il mio cuore mi salga alle labbra. Ecco perché parlo stupidamente e nascondo il mio cuore dietro le parole. Tratto crudelmente il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso.
Voglio tornare all’infanzia. E dall’infanzia all’ombra. Te ne vai, usignolo? Vattene. Voglio tornare nell’ombra. E dall’ombra al fiore. Vai via, profumo? Vattene! Voglio tornare al fiore. E dal fiore al mio cuore Te ne vai, amore? Addio! [Al mio deserto cuore!]
La pioggia ha un vago segreto di tenerezza una sonnolenza rassegnata e amabile, una musica umile si sveglia con lei e fa vibrare l’anima addormentata del paesaggio.
Sull’Est River e sul Bronx I ragazzi cantavano mostrando le proprie cinture Con la ruota, l’olio, il cuoio e il martello. Novantamila minatori estraevano l’argento dalle rocce E i bambini disegnavano scale e prospettive.
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