La stagione della neve sta finendo come sta finendo il giorno delle lunghe ombre dietro gli scarichi delle auto mentre trasportano la miseria dell’abitudine e l’assenza di curiosità. Sta finendo l’idea di guardare senza toccare con mano di ascoltare la voce della persuasione dal televisore, unico referente di coscienza sta finendo la stagione dei famosi un quarto d’ora della gloria vana senza pietà della fuga dal proprio futuro sta finendo l’amaro calice dell’indulgenza l’odore di passerella e piccioni il sapore di ferro e tabacco della movida la fiducia nell’ignoranza e l’arroganza dell’idiozia. Sta finendo la pazienza
Domani cancellerò le mie impronte dalla strada che mi ha portato a te butterò giù l’amore amaro che ha reso dolce le salite ruberò il tempo al desiderio e manderò in esilio la ragione. Domani riempirò le mani di sudore e costruirò il rifugio dei sentimenti prenderò a calci l’estate e regalerò un cappotto all’inverno mi sdraierò su di un letto di fiori finti e farò l’amore con la verità. Domani mi farò benedire dalla fortuna cavalcando un panettone di cemento porterò occhiali da sole per nascondermi dalle nuvole camminerò a braccia aperte per coprire le distanze ma oggi oggi farò di tutto per evitare di incontrarti.
Ho imparato a dire di no a essere disciplinato a credere di non avere più voglia calzando piedi altrui e sogni miei. Mi limito a sopportare quello che vedo ma quello che vedo è una rotaia gialla come la rabbia e la rabbia diventa ruggine e fa rumore. Ho imparato a non darmi confidenza a prendere ciò che capita ma capita sempre la stessa cosa. Ho imparato ad amare ma era troppo tardi ho imparato a voler bene ma era troppo presto ho imparato a odiare ma era troppo. Non credo di avere certezze ma sicuramente non ho dubbi io sono ciò che ti aspetti ma è meglio che continui ad aspettare. Se un giorno ci incontreremo sarà perché avrò imparato a capire che non è mai troppo tardi e avrò lasciato l’orario dei treni sul comodino vicino al tuo letto ma tu te ne sarai andata prima di me forse perché conoscendomi avrai imparato qualcosa.
Ognuno ha le sue prigioni ognuno ci convive ma quando le pareti cominciano a restringersi le facce diventano anonime quando lo specchio comincia a darti del tu quando i marciapiedi ti provocano vertigini e la strada sembra il tuo tappeto rosso metti insieme il tuo bagaglio riempilo di ricordi speranze parole storie vissute e storie da vivere riempilo di emozioni musiche liti illusioni d’epoca domande e risposte trovati un amico e comincia la condivisione vai a caso lascia le tue lacrime sul cuscino incontrati con la vita scontrati con il dolore ruba l’amore non avere una meta ma cento prova a ritornare perché il ritorno dà senso al viaggio pensa a Polifemo e alla sua solitudine e rispetta la solitudine altrui gira intorno al mondo non girare con lui affrancati da te stesso e dall’attesa per amare la vita bisogna tradire le aspettative guardati intorno e guardati da chi si professa libero il sapore della libertà è la paura solo chi ha paura della libertà ha il coraggio di inseguirla.
Ama la vita e anche quando non ti corrisponde continua a corteggiarla come il più caparbio degli amanti semplicemente profondamente la fine a volte è un inizio
Gli anni sono sassi che rotolano in discesa tra le risate dei gatti e uscite posteriori. Il catrame sotto i piedi ha la sua storia da raccontare il catrame in bocca ha le sue nuvole di sogni. Oggi ho comprato un paio di scarpe rosse belle come l’assenza capaci di confondere i miei passi con i miei desideri. Mi stringo nella mia giacca bretone e comincio a camminare sulle storie altrui soffiando le nuvole di catrame mentre piove ma smetterà.
Vieni quando ne hai voglia quando puoi tra una partenza e un ritorno dopo una scrollata di spalle dopo avere assaporato la lacrima scesa sul labbro Vieni tra un sorriso e una salita dopo un lancio di asciugamano mentre le campane suonano a vuoto Vieni prenditi un giorno invecchiamo insieme.
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