Ti levi e l’acqua si spiega Ti stendi e l’acqua si schiude Tu sei l’acqua distolta dai gorghi Sei la terra che mette radici E dove tutto si fonda Fai bolle di silenzio nel deserto dei fragori Canti inni notturni su funi d’arcobaleno, Sei dovunque abolisci ogni strada Tu sacrifichi il tempo All’eterna giovinezza della fiamma esatta Che vela la natura ricreandola Donna tu metti al mondo un corpo sempre uguale Il tuo Tu sei la somiglianza
Ti guardo e il sole cresce Presto ricoprirà la nostra giornata Svegliati cuore e colori in mente Per dissipare le pene della notte Ti guardo tutto è spoglio Fuori le barche hanno poca acqua Bisogna dire tutto con poche parole Il mare è freddo senza amore È l’inizio del mondo Le onde culleranno il cielo E tu vieni cullata dalle tue lenzuola Tiri il sonno verso di te Svegliati che io segua le tue tracce Ho un corpo per attenderti per seguirti Dalle porte dell’alba alle porte dell’ombra Un corpo per passare la mia vita ad amarti Un corpo per sognare al di fuori del tuo sonno
Lacrime dalle palpebre, dolori dei dolenti, dolori che non contano e lacrime incolori. Non chiede nulla, lui, non è insensibile, triste nella prigione e triste quand’è libero. È un tempo tetro, è una notte nera da non mandare in giro neanche un cieco. I forti siedono, il potere è in pugno ai deboli, e in piedi è il re, vicino alla regina assisa. Sorrisi e sospiri, insulti imputridiscono nella bocca dei muti e negli occhi dei vili. Non toccare nulla! Qui brucia, là arde; codeste mani son per le tasche e le fronti. Un’ombra… Tutta la sciagura del mondo e il mio amore addosso come una bestia nuda.
La donna circuisce un piccolo uomo collerico Che non vuole né dormire né sognare ma conoscere E che rifiuta di morire senza amare tutto Piccola donna paziente tu lo fai calmare E impazzire secondo la volontà della tua carne Pesi sul suo cuore e dai sollievo al suo corpo Nel buio terribile lo rendi immobile Egli vive senza avvenire.
Sentimenti visibili vicinanza leggera chioma di carezze. Senza ombre nè dubbi dai gli occhi a quel che vedono visti da quel che guardano. Fiducia di cristallo tra due specchi ti si perdono gli occhi nella notte per unire desiderio e risveglio.
Noi due tenendoci per mano Ci crediamo dovunque a casa nostra Sotto l’albero dolce sotto il cielo nero Sotto ogni tetto nell’intimità Nella strada vuota in pieno sole Negli occhi vaghi della folla Accanto a saggi e a folli Tra i fanciulli e gli adulti L’amore non è fatto di misteri Noi siamo l’evidenza stessa Credono d’essere a casa nostra Tutti gli innamorati.
Nessuno può conoscermi Come tu mi conosci Gli occhi tuoi dove dormiamo Tutti e due Alle mie luci d’uomo han dato sorte Migliore che alle notti della terra Gli occhi tuoi dove viaggio Han dato ai gesti delle strade un senso Separato dal mondo Negli occhi tuoi coloro che ci svelano La solitudine nostra infinita Non sono più quel che credevan essere Nessuno può conoscerti Come io ti conosco.
Su quaderni di scolaro Su i miei banchi e gli alberi Su la sabbia su la neve Scrivo il tuo nome Su ogni pagina che ho letto Su ogni pagina che è bianca Sasso sangue carta o cenere Scrivo il tuo nome Su le immagini dorate Su le armi dei guerrieri Su la corona dei re Scrivo il tuo nome Su la giungla ed il deserto Su i nidi su le ginestre Su la eco dell’infanzia Scrivo il tuo nome Su i miracoli notturni Sul pan bianco dei miei giorni Le stagioni fidanzate Scrivo il tuo nome Su tutti i miei lembi d’azzurro Su lo stagno sole sfatto E sul lago luna viva Scrivo il tuo nome Su le piane e l’orizzonte Su le ali degli uccelli E il mulino delle ombre Scrivo il tuo nome Su ogni alito di aurora Su le onde su le barche Su la montagna demente Scrivo il tuo nome Su la schiuma delle nuvole Su i sudori d’uragano Su la pioggia spessa e smorta Scrivo il tuo nome Su le forme scintillanti Le campane dei colori Su la verità fisica Scrivo il tuo nome Su i sentieri risvegliati Su le strade dispiegate Su le piazze che dilagano Scrivo il tuo nome Sopra il lume che s’accende Sopra il lume che si spegne Su le mie case raccolte Scrivo il tuo nome Sopra il frutto schiuso in due Dello specchio e della stanza Sul mio letto guscio vuoto Scrivo il tuo nome Sul mio cane ghiotto e tenero Su le sue orecchie dritte Su la sua zampa maldestra Scrivo il tuo nome Sul decollo della soglia Su gli oggetti familiari Su la santa onda del fuoco Scrivo il tuo nome Su ogni carne consentita Su la fronte dei miei amici Su ogni mano che si tende Scrivo il tuo nome Sopra i vetri di stupore Su le labbra attente Tanto più su del silenzio Scrivo il tuo nome Sopra i miei rifugi infranti Sopra i miei fari crollati Su le mura del mio tedio Scrivo il tuo nome Su l’assenza che non chiede Su la nuda solitudine Su i gradini della morte Scrivo il tuo nome Sul vigore ritornato Sul pericolo svanito Su l’immemore speranza Scrivo il tuo nome E in virtù d’una Parola Ricomincio la mia vita Sono nato per conoscerti Per chiamarti Libertà.
Abbiamo passato la notte ti tengo la mano io veglio Ti sostengo con tutte le mie forze Incido su una pietra la stella delle tue forze Solchi profondi dove scaturirà la bontà del tuo corpo Ascolto in me la tua intima voce la tua voce per gli altri E rido ancora di quell’orgogliosa che tratti Come una mendicante Dei folli che rispetti degli ingenui in cui credi E nella mia testa che a notte Dolcemente s’accorda con la tua Mi meraviglio della sconosciuta che diventi Una sconosciuta che ti assomiglia e assomiglia A tutto ciò che amo Che sempre si rinnova.
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