Ti guardo e il sole cresce Presto ricoprirà la nostra giornata Svegliati cuore e colori in mente Per dissipare le pene della notte Ti guardo tutto è spoglio Fuori le barche hanno poca acqua Bisogna dire tutto con poche parole Il mare è freddo senza amore È l’inizio del mondo Le onde culleranno il cielo E tu vieni cullata dalle tue lenzuola Tiri il sonno verso di te Svegliati che io segua le tue tracce Ho un corpo per attenderti per seguirti Dalle porte dell’alba alle porte dell’ombra Un corpo per passare la mia vita ad amarti Un corpo per sognare al di fuori del tuo sonno
Ti levi e l’acqua si spiega Ti stendi e l’acqua si schiude Tu sei l’acqua distolta dai gorghi Sei la terra che mette radici E dove tutto si fonda Fai bolle di silenzio nel deserto dei fragori Canti inni notturni su funi d’arcobaleno, Sei dovunque abolisci ogni strada Tu sacrifichi il tempo All’eterna giovinezza della fiamma esatta Che vela la natura ricreandola Donna tu metti al mondo un corpo sempre uguale Il tuo Tu sei la somiglianza
Lei è in piedi sulle mie palpebre E i suoi capelli sono nei miei, Lei ha la forma delle mie mani, Lei ha il colore dei miei occhi, Lei è sprofondata dentro la mia ombra Come una pietra sopra il cielo. Lei ha sempre gli occhi aperti E non mi lascia dormire. I suoi sogni in piena luce Fanno evaporare i soli, Mi fanno ridere, piangere e ridere Parlare senza avere niente da dire.
Nessuno può conoscermi Come tu mi conosci Gli occhi tuoi dove dormiamo Tutti e due Alle mie luci d’uomo han dato sorte Migliore che alle notti della terra Gli occhi tuoi dove viaggio Han dato ai gesti delle strade un senso Separato dal mondo Negli occhi tuoi coloro che ci svelano La solitudine nostra infinita Non sono più quel che credevan essere Nessuno può conoscerti Come io ti conosco.
Noi due tenendoci per mano Ci crediamo dovunque a casa nostra Sotto l’albero dolce sotto il cielo nero Sotto ogni tetto nell’intimità Nella strada vuota in pieno sole Negli occhi vaghi della folla Accanto a saggi e a folli Tra i fanciulli e gli adulti L’amore non è fatto di misteri Noi siamo l’evidenza stessa Credono d’essere a casa nostra Tutti gli innamorati.
Sentimenti visibili vicinanza leggera chioma di carezze. Senza ombre nè dubbi dai gli occhi a quel che vedono visti da quel che guardano. Fiducia di cristallo tra due specchi ti si perdono gli occhi nella notte per unire desiderio e risveglio.
La donna circuisce un piccolo uomo collerico Che non vuole né dormire né sognare ma conoscere E che rifiuta di morire senza amare tutto Piccola donna paziente tu lo fai calmare E impazzire secondo la volontà della tua carne Pesi sul suo cuore e dai sollievo al suo corpo Nel buio terribile lo rendi immobile Egli vive senza avvenire.
Lacrime dalle palpebre, dolori dei dolenti, dolori che non contano e lacrime incolori. Non chiede nulla, lui, non è insensibile, triste nella prigione e triste quand’è libero. È un tempo tetro, è una notte nera da non mandare in giro neanche un cieco. I forti siedono, il potere è in pugno ai deboli, e in piedi è il re, vicino alla regina assisa. Sorrisi e sospiri, insulti imputridiscono nella bocca dei muti e negli occhi dei vili. Non toccare nulla! Qui brucia, là arde; codeste mani son per le tasche e le fronti. Un’ombra… Tutta la sciagura del mondo e il mio amore addosso come una bestia nuda.
Anche quando dormiamo vegliamo l’uno sull’altro E questo amore più greve del frutto maturo di un lago Senza riso e senza pianto dura da sempre Un giorno dopo l’altro una notte dopo di noi
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