Les Murray
Sotto i giardini mobili di questo centro commerciale
giù per corridoi in cemento
fino a un piano di acqua piovana,
un lago nero che balugina tra moli,
illuminato artificialmente, senza vento né profondità.
Fasci rari di luce diurna
tremolano alla propria base. Come l’acqua si muove, le poche
macchine parcheggiate quaggiù
paiono beccheggiare. In ogni cosa
si tende quello schianto silenzioso,
quell’onda che persiste nel cemento.
La scatola di cartone
Da Lorenzo polpette al naturale
è naufragata in un fradicio scempio.
Detersivo Olandese appoggia sull’alto
identico muro. Ancora galleggia
Farina Autolievitante, ed i carrelli
pendono come arpe rovesciate
da cui cola argento.
Cosa aiuterà i credenti ma non praticanti
a sopportare la pace? L’acqua di superfice che stilla
in questo oltretomba tintinna melodiosa, ora,
ora fa cerchi nel nulla.
I giovani che scendono la rampa
si fermano, rumorosi, al margine dell’acqua.