Emily Dickinson
La Bellezza non ha causa:
esiste.
Inseguila e sparisce.
Non inseguirla e appare.
Sai afferrare le crespe
del prato quando il vento
vi avvolge le sue dita?
Iddio provvederà
perché non ti riesca.
La Bellezza non ha causa:
esiste.
Inseguila e sparisce.
Non inseguirla e appare.
Sai afferrare le crespe
del prato quando il vento
vi avvolge le sue dita?
Iddio provvederà
perché non ti riesca.
1.Com’è inestimabile essere ignoranti: significa tenere tutto in serbo, ed è un’estasi così economica
2.La stupidità è più terribile del dolore, perché è la stoppia del suolo in cui è cresciuto il dolore
3.Educa un cuore alla strada che dovrebbe fare, e appena potrà devierà da essa
4.Penso che uno spirito appassito debba essere il tesoro più tremendo da possedere, così come uno spirito sempre in boccio debba essere il più dolce
5.Nessun sogno si può paragonare alla realtà, perché la realtà stessa è un sogno dal quale solo una porzione di umanità si è risvegliata e parte di noi è una penisola non familiare
6.Il desiderio di silenzio è raramente un gusto acquisito
7.Nulla è così vecchio come un fascino dilapidato
8.Fare una cosa magnanima e prendersi di sorpresa, se non ci si è abituati, è esattamente la migliore delle gioie
9.Ci sono quelli che sono intenzionalmente superficiali e profondi solo per caso
10.Accorgendomi che le parole non erano di nessun giovamento, sono ricorsa alle lacrime
11.Casa è un luogo santo, né dubbio né sospetto possono varcare il suo sacro ingresso
12.La speranza è un essere piumato che si posa sull’anima, canta melodie senza parole e non finisce mai
È questa la mia lettera al Mondo
che non scrisse mai a Me –
sono semplici Cose che Natura mi disse
con tenera Maestà
Il Suo Messaggio affido
a Mani che non vedo –
Dolci Concittadini – per Suo amore –
giudicate di Me teneramente
Se non avessi visto il sole
avrei potuto sopportare l’ombra,
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio.
Non sapendo quando l’alba possa venire
lascio aperta ogni porta,
che abbia ali come un uccello
oppure onde, come spiaggia.
Per ogni estatico istante
Dobbiamo pagare un’angoscia
In pungente e tremante rapporto
Con l’estasi –
Per ogni ora d’amore
Aguzze elemosine d’Anni –
Amari spiccioli contesi –
E Scrigni colmi di lacrime!
Poichè non potevo fermarmi per la morte
lei gentilmente si fermò per me
La carrozza portava solo noi due
e l’immortalità
Andavamo piano, ignorava la fretta
e io avevo abbandonato
il mio lavoro e il mio riposo
per la sua cortesia
Passammo oltre la scuola
dove i bambini nell’intervallo facevano la lotta in cortile
Passammo campi di grano che ci fissavano
Passammo oltre il tramonto
o piuttosto fu lui a oltrepassarci
Scesero rugiade tremanti e gelide
solo garza il mio vestito,
il mio mantello di tulle
Ci fermammo a una casa
che sembrava un gonfiore della terra
Il tetto era appena visibile
il cornicione sepolto nel suo oro
Da allora sono secoli eppure
sembrano più brevi del giorno che intuii
per la prima volta che le teste dei cavalli
erano rivolte all’eterno.
Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano
Sola non posso essere
poichè schiere mi visitano
compagnia senza traccia
che elude chiavi
Non hanno vesti,nè nomi
non almanacchi,nè armi
ma case diffuse come gnomi
Il loro venire è annunciato
da messaggeri interiori
Il loro andare non lo è
poichè non vanno mai
Temo un uomo di poche parole
temo un uomo che tace
l’arringatore – posso superarlo
il chiacchierone – posso intrattenerlo
ma colui che pondera
mentre tutti gli altri spendono tutto ciò che hanno
di questo diffido
temo che egli sia grande.