Stella

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Se, alla luce delle cose tu scolori
vera, eppure debolmente sottratta
alla nostra determinata e giusta
distanza, come la luna lasciata accesa
tutta la notte tra le foglie, possa
tu invisibilmente allietare questa casa;
o stella, doppiamente compassionevole, venuta
troppo presto per il crepuscolo, troppo tardi
per l’alba, possa la tua pallida fiamma
dirigere il peggio in noi
attraverso il caos
con la passione del
semplice giorno.

Isole

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Nominarle soltanto è la prosa
Dei diaristi, è rendervi famose
Per lettori che come turisti lodano
I letti e le spiagge come uguali;
Ma le isole possono esistere solo
Se lì abbiamo amato. Cerco,
Come il clima cerca il suo stile, di scrivere
Versi asciutti come sabbia, limpidi come il sole,
Freddi come l’onda arricciata, ordinari
Come un bicchiere d’acqua isolana;
Eppure, come un diarista, assaporo
Le loro stanze infestate di sale
(Il tuo corpo che agita il mare increspato
Di lenzuola sgualcite), i cui specchi smarriscono
Le nostre immagini rannicchiate nel sonno,
Come parole che l’amore sperava di usare
Cancellare con le pagine della risacca.
Quindi, come un diarista che scriva nella sabbia,
Annoto la pace che hai donato
A certe isole, scendendo
Scale strette per accendere le lampade
Contro i rumori dell’onda notturna, proteggendo
Una lanterna incerta con la mano,
O soltanto pulendo il pesce per la cena,
Cipolle, carangidi, parghi e pane;
E su ogni bacio il gusto aspro del mare,
E come alla luce della luna eri attenta
A studiare più di tutto l’ostinata pazienza
Dell’onda benché sembri uno spreco.

Il pugno

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Il pugno stretto intorno al mio cuore
si allenta un poco, e io respiro ansioso
luce; ma già preme
di nuovo. Quando mai non ho amato
la pena d’amore? Ma questa si è spinta
oltre l’amore fino alla mania. Questa
ha la fronte stretta del demente, questa
si aggrappa alla cornice della non-ragione, prima
di sprofondare urlando nell’abisso.
Tieni duro allora, cuore. Così almeno vivi.

Epiloghi

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Le cose che non esplodono:
vengon meno, sbiadiscono,
come il sole sbiadisce dalla carne,
come la schiuma esala nella sabbia,
anche il fulmineo lampo dell’amore
non ha un epilogo tonante,
muore invece con un suono di fiori
che sbiadiscono come fa la carne
sotto la pietra pomice sudante,
tutto concorre a dare questa forma
finché restiamo soli col silenzio
che circonda la testa di Beethoven.

Concludendo

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Vivo sull’acqua,
solo. Senza moglie né figli.
Ho circumnavigato ogni possibilità
per arrivare a questo:
una piccola casa su acqua grigia,
con le finestre sempre spalancate
al mare stantio. Certe cose non le scegliamo noi,
ma siamo quello che abbiamo fatto.
Soffriamo, gli anni passano, lasciamo
tante cose per via, fuorché il bisogno
di fardelli. L’amore è una pietra
che si è posata sul fondo del mare
sotto acqua grigia. Ora, non chiedo nulla
alla poesia, se non vero sentire:
non pietà, non fama, non sollievo. Tacita sposa,
noi possiamo sederci a guardare acqua grigia,
e in una vita che trabocca
di mediocrità e rifiuti
vivere come rocce.
Scorderò di sentire,
scorderò il mio dono. E’ più grande e duro,
questo, di ciò che là passa per vita.

Amore dopo amore

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E’ festa: la tua vita è in tavola.

Il pugno

Derek Walcott

Derek Walcott

 

Il pugno stretto intorno al mio cuore
si allenta un poco, e io respiro ansioso
luce; ma già preme di nuovo.
Quando mai non ho amato
la pena d’amore? Ma questa si è spinta