Aryan Kaganof
ti scriverò con il sangue
disse la pietra alle
nuvole, ti laverò
con lacrime
disse l’occhio
alla
lingua
sussurrerò
il tuo nome quaranta
tre mila volte
stanotte prima di dormire disse
il poeta alla sua beneamata
mentre lei estraeva lentamente il suo coltello
dalla ferita che gli aveva inferto
… e quando fu seppellito
lessero a voce alta una sua pergamena
che recitava: non importa che tu
mi abbia ucciso, che
vita era in ogni
caso, prima che io
conoscessi le tue
labbra? Non importa che
tu non ricordi
il mio nome, perche’ queste sono
le sole parole degne d’esser ricordate…
seguito dal nome della donna
ripetuto in maniera precisa
43.000 volte
coloro i quali nel
paese
avevano
dimenticato
come si ama
furono immerse
nuovamente nella scintillante
conoscenza che si prova
quando si prova un sentimento
e quella notte, curiosamente,
la luna parve colorarsi di un bagliore
rosso cremisi, come se anche a lei fosse
stata data una pugnalata fatale